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Vespagram #conlealisottoipiedi

Vespagram #conlealisottoipiedi

Per parlare del progetto “Vespagram” bisogna partire innanzitutto dal concetto di “retrofit”.

Cos’è? “È aggiungere nuove tecnologie o funzionalità ad un sistema vecchio e/o obsoleto, prolungandone così la sua vita utile”, applicato alle vetture, non è altro che un’attività di conversione attraverso la rimozione dei vecchi componenti, quali motore, marmitta, batteria, serbatoio, per installare un kit composto da motore elettrico, batterie al litio, elettronica.

Perché il retrofit di una Vespa?

Perché la vespa, ancor di più della Fiat 500, ha motorizzato l’Italia negli anni difficili del dopoguerra e della ricostruzione, l’ha accompagnata nelle trasformazioni culturali e sociali del nostro Paese, dalla mobilità di massa al boom economico. Con una storia lunga oltre 60 anni, sempre simile a sé stessa dopo ogni restyling, è stata celebrata anche nella cinematografia italiana e straniera.

#Conlealisottoipiedi conta di mettere su strada una vespa, non più funzionante e destinata ad essere definitivamente saccheggiata e rottamata, per darle una seconda vita ad impatto zero.

La riduzione delle emissioni e l’abbattimento delle polveri sottili (in particolare Pm10 e Pm 2,5) sono  due  degli obiettivi principali che ci si è dati a livello mondiale, incidere sui mezzi di trasporto, la sfida alla portata di mano e relativamente più semplice.

#Conlealisottoipiedi  si vuole dimostrare che l’impatto zero è possibile, questo perché tutta l’energia elettrica consumata e le relative emissioni di Co2 nell’ambiente per la sua produzione, benché in misura notevolmente inferiore rispetto ad un veicolo a trazione tradizionale, saranno comunque compensate con un albero piantato appositamente.

Ma è solo il primo “step”, di un progetto “in progress” capace di mutare e adattarsi come una nebulosa in continua trasformazione per nuove e sorprendenti “microavventure” lungo la nostra penisola, isole comprese.

“Microavventure”, perché il vantaggio dell’elettrico, in attesa di motori più efficienti, di “pacchi” batteria più leggeri, capienti e con tempi di ricarica inferiori, è proprio nel tempo che intercorre per effettuare una ricarica (con una presa tradizionale, si necessita di 8 ore).

Una mobilità “slow”, che contiene al suo interno un modo di intendere “slow” anche la vita: andando a scoprire, a fotografare, a conoscere, i luoghi, i colori, i sapori, le tradizioni dei Paesi raggiunti nei tour, perché in un viaggio la metà è sempre importante, ma è il viaggio stesso che arricchisce.

Per realizzare il progetto di retrofit, però ci vogliono almeno 5.000 euro. Una bella sommetta, che piano piano sto mettendo da parte grazie anche ad un crowdfunding fatto di contatto diretto.

Per ora esiste un profilo Instagram che raccoglie le fotografie di un giro, fatto però con un modellino di Vespa, in attesa di potervi inserire quelle realizzate con la nostra Vespa. A proposito, come la chiamiamo? 🙂

 

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