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Archivio dei tag ricordi

Apple e Autovelox.

“Apple realizza uno speciale autovelox per le piste da sci”, la notizia è vecchia, l’ho ritrovata dentro una copia di “Sciare” di qualche anno fa che mi accingevo a buttare via.

Allora mi è tornato in mente quando, quasi 20 anni fa, venni fermato dai Carabinieri su in Montagna.

Era una domenica di nebbia e allora, sulle piste, nel pieno boom agonistico/turistico che ha regalato alle nostre montagne Alberto Tomba, c’era veramente tanta gente da rendere presente non solo un efficiente servizio di soccorso ma anche della forza pubblica.

A me piaceva saltare e “tirare i curvoni”, anche se allora non si diceva “tirare i curvoni” visto che gli sci sciancrati dovevano ancora essere inventati e ci si divideva tra chi “tirava le linee”, spesso una, unica, continua e perfettamente dritta e quelli che facevano il “super-scodinzolo”. Quest’ultimi si dividevano tra quelli che lo facevano rigorosamente sotto la seggiovia per fare i “fighi” e quelli che lo facevano tra il limitar della pista e del bosco ed era per fare i “fighi” ugualmente, ma di “classe”.

A quei tempi io, che avevo 10-11 anni, facevo ancora parte di quelli che “tiravano le linee”.

Ero rientrato da poco da un infortunio: un polso slogato per aver centrato in pieno una sciatrice che usciva imprudentemente da una stradina. Imprudente per due motivi: primo, si da sempre la precedenza a chi viene dalla pista, secondo, perché dalla pista arrivavo comunque io, che portavo con me tutta l’energia cinetica possibile dettata da 35 kg di peso in posizione aerodinamica alla ricerca del tempo record sulla pista.

Comunque questa è un’altra storia.

Quel giorno di nebbia, per me non c’era nessuna differenza, a me piaceva andare forte e non mi facevo scrupoli nemmeno quando mi introducevo “a tutta birra” dalla stradina alla pista, dove poteva arrivare un mio “collega” anche lui a “tutta birra” e come successe un giorno.

Ma anche questa è un’altra storia.

Quel giorno comunque, nella nebbia, arrivai nella strettoia, schivai per un pelo due spazzanevisti alle prime armi, deviai sulla destra, sfiorai il palo della seggiovia e volai oltre il dosso per un tempo che mi parve infinito. Chiusi gli occhi, certo di sentire il botto e nuovamente un dolore lancinante di qualche frattura.

Atterrai invece miracolosamente in piedi, aprii gli occhi giusto in tempo per schivare i due carabinieri fermi e senza fermarmi proseguii fino all’arrivo.

Fu così che mi sequestrarono gli sci.

Giuro.

Fui fermato dai carabinieri che presero in consegna gli sci e mi obbligarono a cercare mio papà per “conferire” con lui.

Io non sapevo bene cosa significasse “conferire” ma sapevo che ero finito nei guai.

Io non so oggi a che punto stanno gli autovelox sulle piste, so che qualche multa sulle alpi è stata fatta, però penso che per almeno un decennio, sono stato l’unico in Italia a cui hanno sequestrato gli sci.